Ghiacciaia In Italia
Alla Scoperta Della Ghiacciaia
La nascita e la costruzione delle ghiacciaie risale a tempi antichi, già nel Veneto intorno al XVI secolo vicino alle malghe era possibile trovarle, dove naturalmente erano usate per la conservazione dei cibi.
In inverno la stanza veniva riempita di neve ben compatta che si trasformava in ghiaccio, l'accesso avveniva attraverso una porticina e scendendo giù per una scala infine era possibile accedere alla ghiacciaia che si trovava sotto diversi metri da terra.
La temperatura al suo interno era decisamente bassa, in modo tale da impedire al sole di sciogliere la neve e di conservare gli alimenti per tutta la stagione estiva fino all'anno successivo.
In Toscana ad esempio risultano esserci diverse ghiacciaie lungo il territorio, esse furono attive già dal '700 fino all'inizio del 1900. La loro collocazione le vedeva perlopiù posizionate in luoghi montanari e funzionavano attraverso l'uso di acqua e naturalmente del freddo.
Il ghiaccio conservato al suo interno, si manteneva fino alla stagione successiva e trasportato in appositi barrocci per essere poi distribuito ai Comuni contigui, l'acqua veniva fatta convogliare dentro ad un laghetto dove attraverso un sistema di chiuse veniva trattenuta fino al suo congelamento e una volta che il ghiaccio si era formato, veniva spaccato e conservato insieme alle foglie che fungevano da isolante.
In Lombardia dal '700 al '900 esistevano a Varese e precisamente sul lago, ghiacciaie che erano veri e propri edifici realizzati proprio per la conservazione del ghiaccio preso in inverno dal lago congelato. Le ghiacciaie servivano a conservare le grandi quantità di pesce pescato durante i mesi estivi, e inoltre veniva utilizzato anche in campo medico.
Oggi è possibile visitare le ghiacciaie della cascina Fevaglie nel Comune di Cornaredo e la Ghiacciaia del Maestro nel centro storico di Amagno.